Mi sono seduto al mio banco cercando di concentrarmi sul libro di fronte a me, ma è stata una battaglia persa. L’unica cosa interessante era l’incredibile culo della signorina Pedretti nei suoi jeans attillati.

La scorsa settimana quei jeans erano accompagnati da un paio di stivali neri i cui tacchi dovevano essere di 10 cm, ma oggi gli stivali erano stati sostituiti da un paio di sandali con tacco neri e accompagnati da una gonna nera corta che poteva essere definita solo mini e mentre si trovava di fronte alla classe a scrivere sulla lavagna, la vista della parte posteriore delle sue cosce morbide me lo fece diventare duro come una roccia.

Quando stava scrivendo alla lavagna, aveva fatto in modo di aggiungere diverse volte le note sulle frasi scritte. Ogni volta che lo faceva, la gonna si sollevava ancora più in alto. La signorina Predretti non era in alcun modo consapevole dell’effetto che una milf calda come lei potesse avere avuto in una stanza piena di ragazzi di diciotto anni. Non aveva mai indossato nulla di così vivace prima d’ora, ma il più delle volte le sue camicette mostravano una discreta scollatura e le sue gonne erano abbastanza strette da sfoggiare il suo culo ben arrotondato.

Un giorno la Signorina Pedrettii era seduta sul bordo della sua scrivania e guardava dall’altra parte della classe. Approfittando della sua testa girata, ho fissato le sue lunghe gambe. Le aveva accavallate e la gonna aveva cavalcato la gamba in alto fino al punto in cui potevo vedere la coscia. Stava lentamente calciando la gamba avanti e indietro e si lasciava ciondolare il sandalo dalle dita dei piedi.

Quella mossa mi ha ispirato del sesso e fissando il suo smalto rosso intenso ho giurato che avrei succhiato quelle dita dei piedi se me ne avesse dato la possibilità. I miei occhi si sollevarono e tirai un sospiro di apprezzamento. La signorina Pedretti indossava una camicetta nera a maniche corte che era sbottonata per rivelare un top rosso sotto talmente stretto che le sue tette piene sembravano pronte a venir fuori. Mi sono leccato le labbra pensando alle sue tette e il pezzettino di pizzo nero che stava mostrando. Mi chiesi se indossasse delle belle mutandine di pizzo nere abbinate a quel reggiseno.

La signorina Pedretti allungò una mano e con un gesto sciolse i lunghi capelli neri sulle spalle. Un’altra mossa che urlava sesso! Dannazione, sapeva cosa stava facendo. La sua testa cominciò a girare e io lanciai rapidamente un’occhiata dall’altra parte. Sorrisi quando vidi altri due ragazzi che la fissavano, poi guardarono rapidamente verso il basso quando si voltò. Ho guardato indietro e ho girato la pagina davanti a me, dando l’illusione che stavo leggendo. Dopo aver atteso un minuto, alzai lo sguardo per vedere la signorina Pedretti che si era alzata e camminava in prima fila lontano da me.

Ho visto la lenta oscillazione dei suoi fianchi e ho ammirato la forma delle sue gambe. Mi chiedevo come quelle lunghe gambe si sarebbero sentite drappeggiate sopra le mie spalle mentre sbirciavo quella che scommettevo sarebbe stata una figa completamente rasata. Ho sobbalzato appena una palla di carta è atterrata sul mio banco. L’ho distrutto. Era un biglietto di Bernardo.

Oggi è calda! Ehi, ti offri volontario per guidare il gruppo di discussione su questo argomento di domani, leccaculo?

Accartocciando il biglietto e mettendolo in tasca, afferrai un pezzo di carta e scarabocchiai: “Dannazione, vorrei baciarglielo e leccarglielo quel culo. Lo spalancherei e se volesse, mi succhierei anche le dita! È una profumiera!

Piegai il biglietto e lo lanciai sulla scrivania di Bernardo. Lo raggiunse, ma si ritrasse mentre la Signorina Pedretti, che apparentemente era stata in piedi dietro di noi, lo raccolse dal suo banco. Tenendolo in mano si diresse verso il mio banco. Mi sono seduto davanti, tanto meglio per dirla tutto l’anno, e ora in piedi di fronte a tutta la classe, la signorina Pedretti sollevò il biglietto e disse ad alta voce: “Beh, classe, sembra che Toni sia così entusiasta di questa poesia che sta condividendo i suoi appunti con Bernardo.

Mentre la classe rideva e aspettava con ansia che la signorina Pedretti mi mettesse ulteriormente in imbarazzo, ho sentito un nodo crescente nel mio stomaco. Alzando gli occhi su quei grandi occhi castani che avevo immaginato di guardarmi così tante volte dalle ginocchia, deglutii a fatica e cercai di sembrare calmo.

Allora,” disse con un sorriso, “Vediamo quali perle di saggezza ha inventato Toni?

Ci sono state altre risate e qualche applauso da dietro. Avevo un nodo allo stomaco. Se avesse letto quella nota, mi sarei davvero fottuto. Avevo passato troppo tempo a scopare durante l’ultimo anno e poiché i miei voti erano scesi, era necessario passare questo corso. Quella nota avrebbe potuto farmi bocciare! Non importa la merda che avrei preso dai miei genitori quando il mio stupido culo sarebbe stato sospeso.

Molto bene, vediamo cosa abbiamo qui! ” annuì la signorina Pedretti.

Per favore, signorina Pedretti” cominciai piano, “Non lo faccia

Non devi supplicare Toni,” Rise, “Sarò più che felice di leggerlo per te!

Ci furono altre risate da dietro e il nodo nello stomaco si trasformò in una forte sensazione di torsione mentre apriva il biglietto. La signorina Pedretti mi fece l’occhiolino e dopo aver fatto finta di schiarirsi la gola, portò il messaggio davanti ai suoi occhi.

Quindi Toni dice, Dannazione, vorrei baciarglielo…” si interruppe e spalancò gli occhi mentre leggeva il resto. Abbassò il biglietto e non sorrise più, mi fissò. “Davvero Toni?” Lei chiese: “È quello che pensi?

Io … mi dispiace tanto Si…Signorina Pedretti.” Balbettai.

Ora la lezione era diventata silenziosa e mi sentivo come sprofondare giù, sotto il banco.

No, non ancora non lo sei.” Disse piano.

Accartocciando il biglietto, lo lasciò cadere sul mio banco e disse: “Rimarrai al tuo posto quando suona la campana Toni, io e te dobbiamo fare due chiacchiere.

Potevo sentire il calore in faccia mentre arrossivo furiosamente e mi accasciavo sulla sedia riuscendo a sussurrare. “Sì … sì signora.

Mi sono seduto lì con la testa in giù a fissare il libro di fronte a me, ma senza vedere le parole. Merda, ero nei guai! Il biglietto era ancora sulla mia scrivania in una palla e una parte di me si chiedeva perché me lo avesse restituito. Ho pensato che avrebbe voluto mostrarlo al preside o ai miei genitori. Volevo prenderlo e infilarlo in tasca, ma avevo paura che mi vedesse. Dopo un paio di minuti ho rischiato di darle un’occhiata e mi sono congelato quando l’ho vista di nuovo seduta sul bordo della sua scrivania e fissarmi direttamente. Abbassai la testa e quasi mi alzai dalla sedia al suono della campana.

Gli altri studenti uscirono tutti dall’aula e si voltarono verso di me, Bernardo sussurrò: “Buona fortuna amico!” e rapidamente uscì. Quando restammo soli, la signorina Pedretti disse a bassa voce: “Vai a chiudere la porta.

E … mi scusi?” Ho chiesto.

Ho detto di chiudere a chiave la porta. Non voglio essere disturbata durante questa conversazione.

Va bene.” Risposi dolcemente e mi alzai camminando verso la porta e premetti il pulsante per bloccarlo.

Mentre tornavo verso il mio banco, potevo sentire le gambe tremare.

Non sederti Toni, vieni qui.

Feci ciò che aveva chiesto e camminando verso la sua scrivania, ero di fronte a lei. La signorina Rossi mi fissò e incapace di trattenere lo sguardo, io abbassai gli occhi ritrovandomi a fissare il suo impressionante petto.

Ti piace quello che vedi Toni?

Huh?” Ho sollevato la testa, “Io …

Con tutti i guai in cui sei, mi stai ancora fissando?” Lei chiese.

No, io …

Bene, lascia che ti aiuti“. La signorina Rossi si tolse la camicetta e spinse il petto verso di me.

Ecco qua, Toni, guardale bene.” Scosse la testa, “È tutto quello che fai durante le lezioni? Pensare a fottermi?

Io …” sentirglielo dire mi ha sbalordito e ho ricominciato a scuotere la testa.

Veramente?” piegò le sopracciglia, “Quella nota indicherebbe il contrario.

Beh io … uh … mi dispiace.

Perché?” chiese lei.

Beh perché…

Perché un giovane dovrebbe dispiacersi di guardare una donna attraente?

Io … non dovrei?” Ho messo le mani fuori.

No.” Lei rispose: “Sono lusingata che tu mi guardi.” Mi fece un sorrisetto sgradevole, “So che lo fai, so che tutti i ragazzi lo fanno e lo adoro.

Tu fai?

Voglio dire, dopo tutto,” Afferrando la parte superiore del top, la tirò giù per esporre ancor di più la sua scollatura, “Non è quello che sono… una fottuta profumiera?

Ero solo um …” Mi fermai mentre mi metteva un dito sulle labbra.

Vedi, questo è il problema Toni. Guardare va bene, fantasticare va bene, ma dire cose brutte su di me… è lì che hai sbagliato.

Mi dispiace signorina Pedretti.” Ho detto più fermamente questa volta. “So di aver sbagliato, ma potrebbe non dirlo …

Tu hai torto.” Lei annuì. “Come fai a sapere che sono una profumiera? Questa è un’ipotesi fatta da uomini che sanno che non avranno mai una donna, quindi dicono che sono profumiere. È un’affermazione molto meschina e fuorviante. Non importa se dura e offensiva.

Ho iniziato a rispondere, ma mi sono fermato quando è scivolata dalla scrivania per stare di fronte a me. Alle calcagna era alta quasi quanto me e i suoi occhi erano a pochi centimetri dai miei.

Sai quanti problemi puoi avere per questo, vero Toni?

Sì signora.

Beh, ti suggerisco di iniziare a darmi dei baci sul culo se non vuoi che dica niente.

Cosa … cosa vuole che faccia?” Ho chiesto, confuso, ma sollevato dal fatto che avrei potuto tentare di uscirne.

Te l’ho appena detto.” La signorina Pedretti disse: “Inizia a baciarmi il culo“.

Si voltò in modo che la sua schiena fosse verso di me e sembrava aspettare. Rimasi lì incerto su cosa fare e guardandomi alle spalle disse: “ok?

ok…?

Mettiti in ginocchio, Toni.

Che cosa?” Ho chiesto, con gli occhi spalancati.

Non puoi baciarmi il culo mentre sei in piedi, vero?

Quando la raggiunsi, la signorina Rossi afferrò la gonna e mentre guardavo sbalordito, la sollevò sui fianchi.

Dannazione.” Dissi piano mentre fissavo il suo culo perfettamente arrotondato.

La signorina Pedretti indossava un perizoma nero che era poco più di una corda e mostrava entrambe le guance del culo.

Inizia a baciare Toni.” Disse piano. “Mettiti in ginocchio e fai quello che hai scritto in quella tua piccola nota carina. Ti dico cosa; fai un buon lavoro e questo rimane tra noi.

Sì … sì signora!” Ho esclamato.

Caddi in ginocchio così in fretta che sbattei forte sul pavimento, le misi le mani sui fianchi e iniziai a baciarle la guancia del culo sinistro.

Ecco qua.” Sospirò, “Mostrami quanto vuoi il mio culo“.

Ho iniziato non solo a baciarlo, ma a leccare e succhiare il suo culo caldo e sodo e facendo scivolare le mani verso il basso, ho anche iniziato ad accarezzarlo. Le passai la lingua lungo il culo e iniziai a succhiarle sul fondo della guancia. La signorina Rossi ha iniziato a muovere il culo avanti e indietro ed ero consapevole di una pulsazione dolorosa nei miei jeans in cui il mio cazzo duro era piegato ad angolo.

Tirami su il perizoma e allarga quel culo Toni, proprio come hai detto che avresti fatto!

Afferrandola per il perizoma, la tirai via tra le sue guance e facendola scivolare di lato mi fermai e ammirai la vista della sua liscia figa rosa che mi sbirciava tra le cosce. Sentii qualcosa che mi sfiorava la mano e vidi che la signorina Pedretti aveva allungato la mano e spalancando le guance del culo.

Vai avanti Toni, fammi quel lavoro di cui hai scritto.

Mi sono leccato le labbra e mi sono sporto in avanti, ho impiccato avidamente la lingua nel buco del suo culo. Emise un gemito che mi portò un brivido attraverso il mio cazzo dolente. Ho stuzzicato la lingua intorno al suo bocciolo di rosa, e poi, diventando più audace, l’ho spinta nel culo.

Oooh, non stavi scherzando vero?” chiese mentre mi spingeva il culo in faccia. “Ti piace questo culo!

Mi tolsi la lingua e rischiai facendola tuffare nella figa. La signorina Rossi urlò e io gemetti al gusto di lei in bocca. Feci roteare la lingua dentro di lei e poi la feci scivolare lentamente attraverso le sue labbra bagnate finché non trovai il suo clitoride duro.

Fermati” La signorina Rossi scattò e io con riluttanza facevo come diceva, sedendomi indietro e togliendo la lingua dalla sua deliziosa figa.

In piedi, si voltò e si sedette sulla scrivania, disse: “Togliti quella maglietta“.

Ho tirato su la maglietta su e sopra la testa così in fretta che l’ho sentita strappare, ma non me ne potè fregare di meno. Non appena la lanciai, la signorina Pedretti sollevò le gambe e posando i suoi piedi morbidi sulle mie spalle ha allungato la mano e mi ha aperto la figa.

Vieni a prenderla Toni, fammi guardare il mio studente più sexy leccare la mia bella figa.

Mi sono quasi tuffato nella sua figa. Mettendo la mia mano su quelle cosce morbide e sode, ho stretto le labbra sul suo clitoride e ho iniziato a succhiarlo delicatamente in bocca. La signorina Rossi mi mise una mano sulla testa e mentre iniziava a giocare con i miei folti capelli neri, disse: “Guardami Toni, fammi vedere quei grandi occhi blu mentre mi mangi“.

La guardai negli occhi e vidi che erano ampi e luminosi. Sul suo viso c’era uno sguardo di pura lussuria e di nuovo il mio cazzo ha combattuto per la liberazione. Ho iniziato a muovere la lingua intorno alla sua figa e mentre lei gemeva, allungò una mano e tirò giù la camicia e il reggiseno abbastanza da far scoppiare le sue enormi tette. Mentre continuavo a mordicchiare la figa che sognavo da due anni, prese a coppa le tette e iniziò a giocare con i suoi capezzoli rosa. Sospirò dolcemente e stimolata da quel suono sexy, alzai la mano e feci scivolare due dita nella sua figa bagnata e molto calda.

Sei un bravo studente, vero Toni?” fece le fusa mentre iniziavo a pomparle dentro e fuori di lei.

Sì signora.” Ho sussurrato intorno al suo clitoride.

Beh, i bravi studenti dovrebbero essere ricompensati, no?” chiese lei.

Qualunque cosa lei dica, signorina Pedretti.” Ho risposto succhiandomi il clitoride in bocca.

Buona risposta!” gridò “Adesso alzati, così posso darti qualcosa di molto meglio di una stella d’oro!

Per quanto mi stavo godendo la sua figa, non ho avuto scrupoli a rialzarmi, sperando che stesse pensando a quello che stavo pensando io. Non avevo preoccupazioni poiché il secondo ero in piedi; La signorina Pedretti scivolò giù dalla scrivania, sulle sue ginocchia e immediatamente mi aprì i jeans. Guardandomi, si leccò le sue labbra rosse e mentre estraeva il mio uccello gocciolante, sorrise,

Allora dimmi, Toni, sono una profumiera?

No … no signora.” Ho gemuto e lei ha lentamente pompato il mio cazzo in mano.

La vista delle sue lunghe e sottili dita attorno al mio cazzo gonfio fu incredibile, anche se divenne rapidamente un secondo pensiero mentre abbassava la bocca sulla mia punta trasudante. Guardandomi, disse piano, “Dimmi cosa vuoi“.

Signorina Pedretti, vuole …” Ho deglutito, “Succhiarmi il cazzo?

Questo bellissimo cazzo?” chiese: “Questo bel giovane cazzo duro?” soffiò sulla punta facendomi contrarre i fianchi, “Mi piacerebbe, Toni, sai perché?

P … perché?

Perché adoro succhiare i giovani cazzi duri e ingoio ogni fottuta goccia!

Oh dannazione.” Gemetti mentre la sua lingua scorreva sul mio cazzo.

Esatto, Toni, ti farò il pompino più caldo che tu abbia mai avuto, e dopo che mi succhierai, ti lascerò scoparmi a morte sulla mia scrivania!

G … grazie signorina Pedretti.” Gemetti.

Ridacciò…”Mi piace! Molto rispettoso, ora dove eravamo?” fece di nuovo un giro con la sua morbida lingua bagnata intorno alla testa del mio cazzo. “Esatto, ti avrei fatto impazzire!

La signorina Pedretti spalancò la bocca, avvolse le labbra intorno alla punta del mio cazzo e iniziò a …

Sussultai mentre il mio cellulare squillava accanto a me.

Merda!” Ho esclamato mentre lo raccoglievo!

Si?” Ho risposto.

Ehi Toni, sono Serena, che fai?

Sto solo scrivendo.” Risposi mentre mi stendevo sulla sedia lontano dalla tastiera.

Mentre lo facevo, mi resi conto dell’erezione pulsante delle mie gambe. Come sempre, mi chiedevo se le altre persone che scrivevano di racconti erotici fossero accese dal loro stesso lavoro, come me quando pensavo alla mia musa preferita, la signorina Pedretto.

Bene!” esclamò Serena: “Ecco perché stavo chiamando, per assicurarmi che ti ricordassi che domani abbiamo l’esame finale con la signorina Pedretti.

Oh, dannazione! Pensavo che avrei dovuto mandare quell’e-mail alla signorina Pedretti prima di mezzanotte. A voce alta risposi: “No, questa volta mi sono davvero ricordato“.

Sono contenta.” Serena disse: “Sei sempre in ritardo e non capisco, i tuoi racconti sono davvero belli“. Fece una pausa, poi aggiunse: “Sono sempre i miei preferiti nel gruppo“.

Grazie.” L’ho detto con un sorriso.

Ero abbastanza sicuro di essere il preferito di Serena e avevo pensato di chiederle di uscire. Serena era una piccola bionda tanto dolce quanto carina. Mi ero trattenuto perché ultimamente ero ossessionato dalle donne milf. La signorina Pedretti in particolare, ma era solo una fantasia, c’erano comunque alcune donne milf che venivano al ristorante in cui servivo ai tavoli e giuravo che alcune di loro stavano flirtando con me. Avevo scritto delle milf nell’ultimo anno e morivo per fare l’esperienza reale.

È vero.” Disse Serena, riportandomi indietro. “Sei un bravo scrittore; penso che potresti farlo per vivere se lo volessi.

Non lo so.” Le dissi, “Grazie per aver pensato a me stasera Serena, lo apprezzo.

Va bene,” ridacchiò, “Mi piace pensare a te.

Beh, è ​​stato piuttosto evidente. Aggrottando le sopracciglia, ho cercato di pensare a un modo per spazzarla via, ma non sono riuscito a trovare molto e sono andato avanti,

Mi piace che ti piaccia! Beh, senti, devo davvero sistemare questo racconto, quindi ci vediamo domenica dalla Signorina Pedretti?

Sarò lì.” Lei rispose. Mi stavo preparando per dire arrivederci quando aggiunse: “Ehi Toni, domenica facciamo un barbecue a casa mia, vuoi venire con me dopo il gruppo?

Uh … sì certo.” Le ho detto.

Non sono sicuro di voler percorrere quella strada, ma non volevo nemmeno essere uno stronzo con lei.

Ottimo, ci vediamo dopo!

Riappese e posò il telefono, sospirai e pensai di masturbarmi. Di solito il mio modello era quello di scrivere le mie storie mentre ero eccitato perché rendeva il sesso più caldo. Ora, tuttavia, avrei dovuto accantonare il mio ultimo brutto pezzettino attualmente soprannominato “Uno speciale doposcuola” e iniziare a lavorare finendo il pezzo horror che stavo facendo per il gruppo. Ovviamente potrei sempre chiudere gli occhi e pensare a Serena. In effetti stava diventando abbastanza ovvio che potevo fare di più che sculacciarla, lei stava dando dei segnali abbastanza chiari.

Mentre mi alzavo in piedi e facevo clic su Salva sulla mia ultima storia guidata dalla signorina Pedretti, mi venne in mente che probabilmente avrei dovuto andare avanti con Serena e rinunciare alle mie stupide fantasie. Ultimamente avevo guardato e scritto troppi porno. Ho minimizzato lo schermo su “Speciale” e ho fissato il documento successivo che era la mia storia di goffi vampiri per il gruppo. Mentre leggevo le parole poco interessanti mi resi conto che sarebbe stata una storia decente se avessi lanciato del sesso bollente lì dentro. Dubitavo tuttavia che la signorina Pedretti l’avrebbe apprezzato. Sorrisi perché pensavo tra me e me che non solo l’avrebbe apprezzata, ma avrebbe giocato con se stessa mentre leggeva.

Purtroppo, la signorina Pedretti esisteva solo nella mia testa. In realtà era solo un’insegnante attraente che ha fornito molta gioia per gli occhi e fantasia a innumerevoli studenti nel corso degli anni. Anche se dubito che ce ne fossero altri che lo portarono nella misura in cui lo feci io. Per me era diventata a dir poco un’ossessione. Una volta Bernardo mi aveva chiesto se pensavo che la signorina Pedretti fosse la più calda insegnante che avessimo mai avuto. Avevo risposto che non importava che fosse un’insegnante, ma era la donna più calda che avessi mai visto!

 

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